giovedì, aprile 19, 2012
Antenne Tv, monopoli e caos frequenze (anche in FM)
Tra i tanti fattori in gioco nella complessa partita delle comunicazioni digitali, televisione inclusa, c’è anche quello della distribuzione dei segnali.
I contenuti mediatici, per viaggiare hanno bisogno di antenne. Migliaia di ponti radio sparsi per la penisola. Strutture ad elevata tecnologia che oggi sono in mano a soli due operatori. Rai e Mediaset. La prima li gestisce attraverso Raiway. La seconda attraverso Elettronica industriale, che a sua volta lo scorso anno ha acquisito il controllo del terzo operatore di settore, Dmt. Un duopolio di fatto.
Per alcuni un monopolio, considerando gli intrecci tra politica e aziende del Biscione. In ogni caso un situazione di mercato a controllo ristretto. A suo tempo, a latere della vicenda dell’assegnazione delle frequenze tv, su questo fatto si sviluppò una polemica. Si sosteneva, tra l’altro, che Sky, concorrente di Rai e Mediaset, fosse scoraggiata a partecipare ad eventuali gare da questo duopolio in mani avverse. Mani concorrenti che potrebbero porre molti ostacoli allo sbarco tecnico del nemico Murdoch. Dai prezzi fissati per l’affitto delle antenne alla concessione delle stesse, che potrebbe essere negata.
C’è comunque un altro problema, la cattiva gestione delle frequenze, con anche sprechi energetici (consumi elettrici). Come in Fm, dove in una stessa città la stessa radio è ricevibile su più frequenze. Fatto all’estero inconcepibile. Un canale, pulito e protetto da interferenze altrui, basta e avanza. Discorso analogo per i multiplex televisivi: a Milano se ne contano 43, a Parigi 8, a Londra solo 6.
(Giampiero Bernardini, Avvenire 19 aprile 2012)
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